Udine: si facciano esaminare i progetti Edipower per l’ampliamento della centrale


Si uniscono assieme a Udine e allora ecco che i due comitati quello per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento e quello per la difesa e sviluppo della Val del Lago, in questo modo aumentano la loro forza e la trasversalità (anche a livello politico) della loro proposta che oramai è politicamente  trasversal e bi-partisan anche a livello territoriale. 

di Dario Venturini

Un appello al governatore Renzo Tondo affinchè la Regione affidi a una struttura specializzata, con costi a carico della proponente Edipower Spa, come prevede la stessa legge regionale 43/90, un approfondito esame critico del progetto sull’ampliamento della centrale di Somplago e delle sue ricadute ambientali, cui si aggiunge la richiesta agli amministratori locali di indire una consultazione popolare. Questo quanto chiesto dai comitati per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento e per la difesa e sviluppo della Val del Lago, riuniti ieri in sala Kugy a Udine, nel palazzo della Regione di via Sabbadini. «Rivolgiamo un appello al presidente carnico Renzo Tondo – ha detto Franceschino Barazzutti del comitato per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento – affinchè si adotti il criterio virtuoso utilizzato agli inizi degli anni ’70 quando la stessa Regione propose il progetto per lo sbarramento a Pinzano per la difesa della bassa friulana dagli eventi di piena. Progetto ritirato dalla stessa Regione in seguito agli studi effettuati. Anche in questo caso, come allora fecero il presidente Biasutti e l’assessore ai lavori pubblici Comelli, si deve incaricare dei professionisti altamente specializzati per verificare le ricadute dell’opera sull’intera Val del Lago, sul lago stesso ma anche sul Tagliamento». Presto, come annunciato dal consigliere regionale Enore Picco, ma anche dai già sindaci di Trasaghis Dino Rabassi e Loredano Tomat, sarà organizzata una nuova assemblea pubblica dove saranno invitate a partecipare e a esporsi tutte le forze politiche: «Così che queste – puntualizza Barazzutti – dicano la loro sul progetto e si assumano le responsabilità davanti ai loro elettori». «Non siamo contrari a prescindere – ha detto Dino Rabassi – all’opera, però vogliamo che gli aspetti tecnici, molto carenti allo stato attuale, vengano approfonditi a carico della stessa proponente. La legge in questo senso parla chiaro: sono previsti oltre 400 mila euro per ulteriori verifiche». «Inoltre – ha detto Rabassi – l’opera è in contrasto con la legge regionale 152 del 2006, perciò mi auguro che chi di dovere intervenga». Nessuno ha verificato se ci sono delle alternative all’opera. Deve essere chiaro che se l’ampliamento dovesse essere realizzato, la scelta sarà definitiva e irrevocabile».<br />