Elettrodotto Redipuglia: il Comitato per la difesa del Friuli rurale incontra il ministro Zaia


 Nella dura contrapposizione che la società Terna, costruttrice dell’elettrodotto Redipuglia – Udine ovest ha inteso intraprendere con le sue recenti dichiarazioni in merito alla realizzazione dell’opera, il Comitato per la difesa del Friuli rurale risponde con un incontro con il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Luca Zaia,  in calendario lunedì 27 Aprile a Conegliano, nel corso del quale saranno illustrate al ministro tutte le problematiche inerenti alla realizzazione dell’opera nel suo progetto aereo. Un nuovo incontro, nell’incessante opera di informazione alle popolazioni, è in programma mercoledì 29, alle 20.30 presso il Centro parrocchiale di Trivignano Udinese.
      Non è sfuggita al Comitato per la difesa del Friuli Rurale, l’esternazione della società Terna che in «spregio – afferma il presidente Aldevis Tibaldi – della volontà popolare e poco rispettosa, con inaudita protervia, della deliberazione delle amministrazioni comunali e delle province di Gorizia ed Udine, tradisce un evidente nervosismo, plateale dimostrazione che le regole della democrazia non sempre viaggiano in sintonia con quelle del mercato e delle posizioni di monopolio». Detto che plateale è il richiamo al maggior costo dell’opera interrata, così come intesa dalle popolazioni locali rispetto alla soluzione aerea proposta dalla Terna, “plateale – spiega Tibaldi – perché dichiarare che il costo è dieci volte maggiore non corrisponde alla valutazione promossa dal Comitato in sede europea e, come tale ha il sapore di un approccio terroristico dell’intimidazione”. Dichiara Tibaldi che ciò non corrisponde alle “ispirate parole del presidente della Terna, Luigi Roth, il quale ha solennemente dichiarato che gli interessi della Terna non devono sottrarre valori all’ambiente ed alla democrazia partecipata”. Ragion per cui c’è da chiedersi per quale motivo la Terna, nella persona del suo portavoce e dei suoi tecnici, abbia fatto le affermazioni oggi contestate e la risposta di Tibaldi ci riporta alle secrete, più che alle segrete stanze, dove sono avvenuti gli accordi preliminari e prefabbricata l’operazione di cui trattasi. «Ancor più plateale – continua Tibaldi – la richiamata circostanza per cui l’elettrodotto comporterebbe l’eliminazione delle linee esistenti in un progetto di estesa realizzazione mentre il progetto di demolizione non compare nelle carte odierne ed i comuni interessati sono scomparsi dall’elenco». Conclude Tibaldi facendo notare l’assordante silenzio dell’amministrazione regionale a differenza dei vertici provinciali udinesi ed isontini.