Friuli: l’ultimo prezioso dono di mons. Battisti, stemperare le animosità sul fine vita

di Paolo Zampa Tricesimo  

Nell’occasione della morte dell’arcivescovo emerito di Udine monsignor Alfredo Battisti vorrei richiamare l’attenzione dei lettori su un dettaglio per me – suo medico personale in quest’ultima fase della sua vita – molto significativo: questo amato pastore dell’anima dei friulani (resta ancora nella nostra memoria e nei nostri cuori il suo accorato appello «anime dal Friûl no stâ murî») ci ha fatto inconsapevolmente un ultimo prezioso dono: nel momento estremo della sua vita è stato accolto e curato nel reparto di rianimazione dell’azienda ospedaliera universitaria Santa maria dell misericordia di Udine, reparto che è diretto dal dottore Amato De Monte. Per un credente non esiste il puro caso, ma la provvidente bontà di un Padre divino, che dispone o permette i fatti della nostra vita per un bene ultimo che Lui soltanto conosce. Pure l’arcivescovo attuale monsignor Andrea Bruno Mazzoccato è entrato in quel reparto per portare di persona il suo omaggio e la sua preghiera al capezzale del predecessore ormai in agonia. Le polemiche di tipo ideologico sul fine vita, vissute in prima linea dal nostro Friuli, spero potranno adesso avere un motivo in più per essere stemperate, almeno nella nostra terra. Forse noi esseri umani non potremo mai fare a meno di un’interpretazione ideologica del mondo per la necessità di potervi operare concretamente e con efficacia, ma ciò che conta – alla fine di tutto – non è l’etichetta che ognuno di noi con quella si è messo addosso, quanto invece il bene reale che ciascuno avrà saputo compiere durante la sua vita nei confronti di chi ne aveva bisogno. I credenti conoscono il passo del Vangelo (Matteo, capitolo 25) sul giudizio finale, nel quale sono da Dio premiati coloro che hanno fattivamente operato il bene, pur senza sapere che Egli stesso di celava nell’uomo di cui hanno avuto cura, mentre sono condannati senza appello i “patafebancs” che questa cura amorosa non hanno avuto per i loro simili più sfotunati. Il Friuli ha ora un protettore in più nell’Aldilà: è un motivo di speranza che si aggiunge a nostro favore, in questo inizio d’anno e in mezzo alle burrasche dell’attuale contingenza.