Treppo Carnico: incidente in moto per Giorgio di Centa a due passi da casa sua

A treppo Carnico questo pomeriggio, disavventura motoristica per l’Olimpionico Giorgio Di Centa, sembra proprio davanti a casa sua. Pare che abbia riportato delle escoriazioni alle gambe e ad un piede; è stato ricoverato all’ospedale di Tolmezzo, ma pare che non ci sia nulla di grave e che il ricovero sia stata solo una misura precauzionale.

La causa dell’incidente sembra sia da imputare ad una mancata precedenza da parte di un automobilista che ha costretto alla caduta Giorgio Di Centa.

Aggiornamento del 04/05/2012

di Gino Grillo

Attimi di paura ieri in Val Pontaiba e nell’alta valle del But per le sorti del campione di sci di fondo e due volte campione olimpico a Torino 2006 Giorgio Di Centa. L’atleta, che si trovava a casa, aveva terminato dei lavori fuori dell’abitazione e in sella alla sua moto trial, Beta 200, si accingeva nel primo pomeriggio verso le 14.30, a scendere verso il paese quando in senso contrario stava salendo un’automobile, un Suv, con a bordo i suoi vicini di casa. Ad un tratto il Suv ha iniziato a sterzare verso sinistra, per imboccare il vialetto che conduce all’abitazione dei vicini di Di Centa. Giorgio, che nonostante i quarant’anni ha da poco lasciato alle spalle l’ennesima stagione in Coppa del mondo, resosi conto che probabilmente non era stato avvistato dal conducente dell’automobile, ha manovrato il mezzo per evitare il contatto con l’autoveicolo. Ma l’azione intrapresa non si è conclusa nel migliore dei modi: sebbene procedesse a bassa velocità, il freno ha bloccato la ruota davanti sbalzandolo con una carambola davanti alla moto e terminando sull’asfalto, dove è ruzzolato per una decina di metri. Fortunatamente l’automobile si è fermata evitando il contatto con il campione e la sua moto. L’incidente è accaduto a una cinquantina di metri dello sciatore che gfa parte del Gruppo sportivo Carabinieri, dove si trovava la moglie Rita che è stata chiamata dai vicini stessi a soccorrere il marito. Poco dopo è giunta anche la figlia Martina, avvertita da alcuni amici, che invece si trovava fuori casa. Lo stesso conducente del Suv ha attivato pure il soccorso allertando il 118 che ha inviato sul posto una autoambulanza e l’elicottero giunto da Udine con personale medico a bordo. Una volta verificato le condizioni del ferito i sanitari hanno deciso per il trasporto in ambulanza all’ospedale di Tolmezzo, dove è stato accolto con una serie di ferite soprattutto agli arti inferiori. La notizie dell’incidente è subito corsa di bocca in bocca in paese non appena il suono delle sirene dell’ambulanza ha rotto il silenzio della vallata. Treppo Carnico è un piccolo paese di montagna, dove tutti si conoscono: ben presto il nome dell’infortunato era sulla bocca di tutti. Non si conosceva la dinamica dell’incidente, si pensava che il campione della famiglia dei campioni fosse stato investito mentre si allenava con lo ski-roll, cosa che anni addietro era accaduta alla sorella Manuela, altra plurimedagliata, mentre era impegnata in un allenamento estivo nella zona di Arta Terme. La vista dell’elicottero ha però fatto pensare al peggio. Un molti quando è ripartito alla volta di Udine, ritenevano che a bordo del velivolo ci fosse il loro campione Giorgio. Per fortuna così non è stato e Giorgio, una volta raggiunto il pronto soccorso dell’ospedale di Tolmezzo, accompagnato dalla moglie Rita, ha potuto far ritorno a casa dopo le medicazioni del caso.

Raggiunto al telefono mentre lasciava l’ospedale per rientrare a casa, Giorgio Di Centa ha accettato volentieri di raccontare la sua versione sull’incidente che lo ha visto protagonista ieri pomeriggio. «Per fortuna indossavo gli scarponi anti infortunistici: mi hanno salvato la gamba» ha detto. Giorgio stava andando in moto in paese, quando un Suv sopraggiungeva in senso orario. «Ero bardato tutto di grigio: dai pantaloni al casco, quando il Suv ha deviato a sinistra mi sono reso conto che, complice anche un possibile riflesso del sole, il mio vicino alla guida del Suv non mi aveva visto». Giorgio ha cercato di frenare, la moto si è bloccata facendolo ruzzolare sull’asfalto. «La moto è rimasta lì, pure l’automobile nel frattempo si era fermata: non vi è stato alcun contatto fra i due mezzi, né l’auto ha urtato la mia persona». Immediatamente soccorso dal conducente dell’auto, è partita la chiamata al 118. «Ero pallido come uno straccio, per cui mi hanno consigliato di non muovermi». «Una volta sul posto, i sanitari giunti con l’elicottero del 118 hanno voluto comunque visitarmi. Visto che non ero grave, mi hanno mandato all’ospedale di Tolmezzo. La contusione più forte l’ho avuta alla caviglia destra, salva solo grazie alle scarpe anti infortunistiche me la sono cavata con sette giorni di riposo». Un ultimo pensiero ai vicini: «Mi spiace anche per loro, siamo amici, tant’è che sono venuti in ospedale con me per accertarsi delle mie condizioni di salute».